Condividiamo l’intervento di Fabrizio Pallotti relativo alla Open Arms

L'immagine può contenere: 2 persone, persone seduteVorrei condividere una conversazione che ho avuto a colazione questa mattina con il mio carissimo amico, Richard Gere. Di solito non faccio mai il suo nome sui social per ragioni ovvie e anche per evitare i commenti stupidi della gente, ma lui stesso mi ha chiesto di citare il suo nome e di pubblicare questa conversazione. La conversazione è nata da una riflessione scaturita dal decreto recentemente passato dal governo italiano che penalizza le ONG che aiutano i poveri migranti. Richard rifletteva che quest’onda oscura di odio e rifiuto che sembra sollevarsi come uno tsunami in tutto il mondo, e che in realtà non è qualcosa di nuovo o creato da qualcuno recentemente. In realtà odio e avversione nelle forme razziali, culturali e religiose bolle sempre sotto una superficie di calma apparente. Prendendo come esempio gli Stati Uniti con Trump, Richard dice che a volte può essere positivo fare venire a galla il bollore oscuro sotto la superficie di calma apparente, in modo da destare gli animi della gente a fare qualcosa di concretamente positivo per debellare l’ignoranza, che a suo avviso, e mi associo, è perennemente presente negli animi delle persone, invece di forzare l’argomento solo dal punto di vista politico. Infatti è ben più ampio, nel nostro caso sarebbe utile mobilitare le organizzazioni Buddhiste nel mondo ad opporsi a questi movimenti razzisti e autoritari proponendo anche nuove soluzioni e soprattutto educare il pensiero della gente ai valori umani della compassione, della tolleranza e dell’ equanimità universale. Certamente non da un punto di vista religioso, ma come dice il Dalai Lama sulla base del fatto che la vita stessa dipende da questi valori. Nel caso dei migranti Richard, che da decenni lavora attivamente per i diritti umani e aiuta moltissimo anche nel campo dell’immigrazione, mi ha raccontato che è uno degli sponsor della ONG (NGO in inglese ) Open Arms la cui nave è una di quelle che è stata recentemente bloccata con un grande carico di poveri migranti a bordo al largo delle coste Libiche. Mi dice che una mattina riceve questa telefonata dal comandante che gli dice che la nave carica di poveri migranti è bloccata e circondata da navi Libiche minacciose che continuano ad intimarle di scaricare a loro tutti i migranti donne e bambini. Anzi, il capitano gli fa ascoltare la voce di questo comando che proviene dagli altoparlanti dei Libici. Ovviamente il capitano della Open Arms non aveva nessuna intenzione di scaricare i poveretti perché sa benissimo che sarebbero tutti stati venditi come schiavi e abusati. Inoltre il capitano gli spiega che queste navi Libiche sono lì presenti perchè il governo Italiano paga la Libia centinaia di milioni di euro per trattenere i profughi. In pratica il governo italiano non vuole avere niente a che fare con i poveri rifugiati e migranti. Il problema è vasto e ha a che vedere con una società, e non solo quella italiana, quindi un mondo che ha una fortissima componente sociopatica che la rende indifferente alle sofferenze della gente. Questo include le tragedie che stiamo affrontando in questo nuovo secolo e quelle che vengon dal secolo scorso, vedi il genocidio perpetrato dal governo Cinese ai tibetani e tanto altro. Per esempio, la stampa italiana non sembra coprire minimamente ciò che sta avvenendo a Hong Kong, anzi, continua a inneggiare i benefici economici che deriviamo dallo stringere le mani ai cinesi e dalla via della seta, che non è altro che uno strumento moderno e silenzioso di invasione vera e propria. Questo ha a che vedere con un modo di pensare malato e i modi di pensare malati si curano educando il pensiero positivo. Il male e l’odio non si combatte con avversione e rabbia, ma con saggezza, lungimiranza e compassione per tutti. Questo, per me e nel mio piccolissimo, è la politica migliore che va completamente al di là dei partiti e delle lobby di parte.
Voilà! Fabrizio

 

da Facebook – seguiremo tutta la spedizione con coinvolgimento e affetto.