Tibet ripristinati i visti

Il Ministero degli Affari Esteri, per bocca del Sottosegretario Della Vedova, chiude l’incidente del rifiuto della concessione dei visti per l’Italia ai tibetani residenti in India, affermando essersi trattato di un “malinteso” e afferma che “non c’è stata nessuna indicazione politica o volontà politica”.

SENATO – Legislatura 17ª – 3ª Commissione permanente – Resoconto sommario n. 147 del 02/08/2017

Interrogazione

 

Il sottosegretario DELLA VEDOVA risponde alla interrogazione n. 3-03905 presentata dal senatore Palermo ed altri sulla mancata concessione di visti di ingresso in Italia ai tibetani rifugiati in India.

Sottolinea in primo luogo che non vi sono stati cambiamenti sul piano normativo, da oltre dieci anni,  nella posizione relativa ai visti in favore di tibetani muniti di “Identity certificate” rilasciato dalle autorità  indiane.

Al pari delle analoghe situazioni, in cui il diretto interessato non sia titolare di un documento di viaggio validamente riconosciuto dall’Italia, l’unica possibilità per concedere l’ingresso nel nostro Paese alle persone titolari del predetto certificato è il rilascio di un visto a validità territoriale limitata, ossia valido solo per l’Italia, apposto su un apposito lasciapassare.

I casi di mancato rilascio di visti verificatisi recentemente sono stati dovuti alla carenza di documentazione presentata a corredo della domanda e non rispondono a modifiche nell’interpretazione della norma.

Le domande di visto d’ingresso a favore di tibetani su invito motivato di università, istituti di ricerca, centri culturali e religiosi, continueranno ad essere valutate con la dovuta flessibilità e il necessario pragmatismo alla luce della normativa in vigore, attraverso una adeguata considerazione dei motivi che giustifichino l’emissione di visti a territorialità limitata. E’ in particolare  opportuno che, per facilitare il rilascio del visto, i richiedenti siano muniti di un permesso di reingresso in India sin dal momento della richiesta del visto.

L’avviso citato nell’interrogazione, comparso  sul sito della società incaricata della gestione degli appuntamenti allo sportello e del primo esame della completezza della documentazione, relativo alla non accettazione delle domande di visto da parte di titolari di “Identity Certificate“, è stato rimosso in quanto non corretto.

 

Il senatore PALERMO (Aut (SVP, UV, PATT, UPT)-PSI-MAIE), dichiarandosi soddisfatto della risposta del Governo, esprime apprezzamento per il fatto che non vi siano stati mutamenti nell’interpretazione di tali norme. Si dichiara fiducioso che, anche grazie a questo tempestivo intervento chiarificatore del Governo, non si verifichino più i dinieghi di visti lamentati negli ultimi mesi.