Violazioni dei diritti umani in Tibet sollevate alla 55a sessione del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite

21 marzo 2024 da www.Tibet.net

Violazioni dei diritti umani in Tibet sollevate alla 55a sessione del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite.

Ginevra: un delegato tibetano ha esortato il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite a rispondere tempestivamente alle segnalazioni di violazioni dei diritti umani da parte della Cina.

Phuntsok Topgyal, responsabile dell’advocacy delle Nazioni Unite presso l’Ufficio per il Tibet a Ginevra, ha rilasciato una dichiarazione orale il 20 marzo 2024, durante la 55a sessione del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, evidenziando le questioni critiche relative ai diritti umani che richiedono attenzione. Ha espresso allarme per gli sforzi sistematici della Cina volti a sradicare l’identità culturale tibetana.

Topgyal ha sottolineato l’importanza del 65° anniversario della rivolta nazionale tibetana, sottolineando le flagranti violazioni dei diritti del popolo tibetano negli ultimi sessant’anni. Ha sollecitato un’azione immediata da parte del consiglio per fermare questi abusi. Topgyal ha delineato la terribile situazione in Tibet, citando preoccupazioni come l’iscrizione di quasi 1 milione di studenti tibetani nelle scuole residenziali, le estese misure di sorveglianza della Cina, tra cui la scansione dell’iride e la raccolta del DNA dei tibetani, e la scomparsa irrisolta dell’undicesimo Panchen Lama, Gedun Choekyi Nyima. , che quest’anno compirà 35 anni.

Sottolineando gli eventi recenti, Topgyal ha osservato che appena quattro giorni prima della 55a sessione del Consiglio per i diritti umani, le autorità cinesi hanno effettuato arresti di massa di tibetani che protestavano pacificamente contro la costruzione di una grande diga a Derge. Il progetto della diga minaccia di spostare due villaggi, distruggere monasteri buddisti e cancellare antichi murali.

Topgyal ha esortato la Cina a rilasciare incondizionatamente tutti i manifestanti tibetani e a fermare il progetto della diga, che rappresenta una minaccia significativa per il delicato ecosistema dell’altopiano tibetano. Ha invitato il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite a chiedere che la Cina si astenga dalla detenzione arbitraria e dalla violenza contro i manifestanti pacifici, come Gonpo Kyi, e sostenga invece il loro diritto alla libertà.

Il collegamento video alla dichiarazione orale è qui. http://webtv.un.org/en/asset/k1a/k1a6tk9tw4

– Archiviato dal Tibet Bureau, Ginevra